Il ritorno del camerata, Pierluigi Felli
Sante Corbara, detto Barabba, mercenario bianco caduto nel 1981 in Rhodesia, attuale Zimbabwe, per mano del condottiero nero Otto Pezzi, dopo quarant’anni esce dal coma e torna a casa. Latina, la sua città, è irrimediabilmente cambiata, e ancor di più la vicina Sabaudia, che è divenuta un Sultanato indipendente, in mano ai Sikh e abitato esclusivamente da extracomunitari.
Cosa accadrà quando gli estremisti di destra dell’Esercito dei 100 Samurai, i lealisti del F.E.R.T., i tradizionalisti cattolici della Lacrima Christi e i padani della Serenissima Flotta decideranno di volerla liberare dallo straniero, riconsegnandola di conseguenza al Fascismo che l’ha fondata, ai monarchici che vi si rispecchiavano nel nome e ai nipoti di quei veneti che per primi l’hanno abitata? Barabba, oramai sessantenne, avrà la forza e soprattutto la convinzione ideologica per schierarsi ancora nella nuova battaglia che si sta profilando all’orizzonte? E poi come si comporteranno Sandokan, Yanez, Tremal-Naik (anzi Tremal-Nike…) e tutte le Tigri della Malesia che hanno occupato Sabaudia eleggendola a Nuova Mompracem?
Dietro l’elemento surreale di quest’impossibile avventura, l’autore – che dimostra di conoscere a memoria l’intero ciclo dei pirati di Salgari – inserisce serietà e arguzia nel saper cogliere i reali mutamenti di una società, che da italiana e cattolica sta diventando sempre più multietnica e interreligiosa.
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