LedandZeppelin, di Leopoldo Chiummo

Un romanzo sull’amore, sui sogni e sul sesso nell’epoca del precariato. La passione vissuta spesso in maniera smodata non è solo fine a se stessa, ma diviene a tratti strumento per operare riflessioni profonde sul proprio mondo interiore e sullo stato di salute precario dell’Occidente, dei suoi valori, simboli, dogmi, che porteranno i protagonisti ad avere nuove consapevolezze sulla loro condizione e sulla loro relazione con il mondo, le cose, la gente. Torino, Bergamo, e soprattutto Urbino, fanno da scenario alle scorribande sentimentali ed erotiche dei protagonisti, con storie che s’intrecciano e slegano continuamente in un’atmosfera ipnotica e frenetica che si muove tra sindromi contemporanee metropolitane e ricerca del silenzio.
La Colonna non solo Sonora accompagna le avventure dei protagonisti come una presenza viva e in grado di orientare scelte e anestetizzare il dolore. Led, Zeppelin, e tanti altri personaggi tutti tra i trenta e i quarant’anni, cercano seppure a fatica di ritagliarsi i loro angoli di felicità in questo tempo buio vestito di una falsa luce, districandosi tra i processi semplici e complessi che si innescano nei rapporti amorosi e sessuali tra questi vecchi giovani.
…E quante volte ho sentito dire: ah no, grazie, io con l’amore ho chiuso, come se fosse possibile. Perché sia chiara un’altra cosa, non sei tu a chiudere con l’amore, è lui che ti apre le gambe e che ti sbatte quanto vuole…
Leopoldo Chiummo

Nasce a Bergamo il 22 novembre 1972 da una famiglia di emigranti napoletani.
Dopo la scuola dell’obbligo frequenta per un paio di anni le scuole superiori, ma ben presto si getta nel mondo del lavoro per guadagnare qualche soldo per poter viaggiare. Dal 1990 svolge svariati mestieri, gira in lungo e in largo l’Europa e proprio da questi viaggi nasce l’idea del suo primo romanzo del 1997: Frammenti di viaggio.
Nel frattempo gira la Lombardia cantando nel gruppo rock Deltanove e nel 1998 incontra Omar Pedrini (chitarrista e leader del gruppo Timoria insieme a Francesco Renga), che legge il romanzo e lo invita a presentarlo alla prima edizione di Brescia Music Art, nella sezione esordienti insieme a Paola Baratto.
Nei due anni successivi scrive un altro romanzo, Vagando Aspettando, ispirato da un viaggio on the road coast to coast in Messico e Mellow Yellow – Visioni cerebrolandesi, una raccolta di poesie e due racconti ambientati in Olanda. I libri sono autoprodotti e vengono diffusi soltanto per amici e conoscenti senza essere mai presentati a case editrici, a eccezione di poche spedizioni a piccole realtà provinciali che sembrano molto interessate ma che chiedono contributi economici per la pubblicazione.
Nel 2001 accantona la scrittura e il canto ed entra a far parte del gruppo Sari Gul, unica compagnia europea a rappresentare la Danza dei Pianeti dei dervisci rotanti sotto il patrocinio della scuola turca di Konya. Per sette anni alterna il suo lavoro per una multinazionale dei trasporti e per il sindacato con la sua attività di danzatore, che lo porta a girare nei maggiori teatri europei e del Medio Oriente, svolgendo nel frattempo un percorso interiore di auto-conoscenza.
A cavallo tra il 2007 ed il 2008 viene distaccato presso la sede CGIL di Bergamo, dove svolge la funzione di responsabile provinciale per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro nel comparto trasporti, completa gli studi superiori abbandonati prematuramente diplomandosi in Dirigente di comunità, si iscrive a Psicologia presso l’Università degli studi di Urbino.
Alla fine del 2008 lascia la CGIL, la compagnia Sari Gul, Bergamo, e si trasferisce a Urbino per dedicarsi agli studi e per darsi un anno di distanza da tutto ciò che aveva fatto fino a quel momento. A inizio 2010 ritorna a Bergamo dopo una breve parentesi torinese e comincia la stesura del suo nuovo romanzo Led and Zeppelin – Storia d’amore precaria, che terminerà nel luglio del 2012.
Attualmente risiede a Bergamo insieme alla sua compagna, e dopo aver svolto il ruolo di educatore per quattro anni in vari istituti scolastici della bergamasca, dal mese di luglio 2014 è ritornato a lavorare presso la CGIL di Bergamo nel comparto della Funzione Pubblica. Oltre a ciò dedica buona parte del suo tempo alla scrittura e forse un giorno darà anche i cinque esami che gli mancano per laurearsi in Psicologia.
Nel 2016 porta a termine e pubblica, ancora con Edizioni DrawUp, il suo lavoro L’ascensore, secondo romanzo della trilogia psicoeroticasociale.
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Valutazione media: 5.0 su 5 (1 recensioni)
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Gabriella Petino –
Già dopo un paio di pagine si viene rapiti da questo racconto, dai suoi personaggi, dai luoghi, dall’amore. Che è sempre precario in quanto fragile creatura e che proprio per questo va curato e coccolato. Lo stile della scrittura è intelligente e ironico, mi son ritrovata più volte a sorridere e altre proprio a ridere. Nella storia mi sono ritrovata ad essere sia Led che Zeppelin, dipende dai ricordi scaturiti. Libro assolutamente da leggere perchè ti fa guardare dal di fuori situazioni in cui ti trovi o ti sei trovato e capisci i tuoi sbagli la dove credevi di aver ragione ed elimini qualche senso di colpa che non aveva ragione di esistere. Una bellissima e spregiudicata poesia, accompagnata da una splendida colonna sonora che fa da sfondo agli amori e agli umori dei personaggi, e che rende più sopportabile la nostra paura a lasciarci andare in storie d’amore che ci sembrano troppo belle per essere vere…