Esercizi di magia, di Enrico Falconcini

Il re dei morti entrò in scena. Era un individuo alto quasi tre metri e grosso in proporzione. La bellissima barba bianca gli cresceva direttamente sulle candide ossa del teschio. I suoi occhi erano vivaci rubini rossi e la sua voce era stentorea.
«Ecco, Mago Carota. Questi sono gli oggetti tra cui devi scegliere: una tromba infernale che provoca potenti vortici di aria e terribili tifoni, appena soffiandoci dentro; una potentissima spada infuocata in grado di tranciare e bruciare qualsiasi cosa; infine, un paio di vecchi e puzzolentissimi stivali da palude.»
Ernesto pensò alle parole di Baba Yaga: Non con l’aria, né con il fuoco vincerai il cavaliere nero. I tuoi elementi sono l’acqua e la terra. Gli stivali da palude gli facevano un po’ schifo, ma gli sembrarono gli unici in sintonia con tali elementi.
Carota disse: «Eccellente re dei morti, io scelgo gli stivali.»
Mormorio di delusione e qualche fischio.
Il re dei morti parlò: «Questi stivali puzzano, signor Carota. Ti do tempo per ripensarci.»
«No. La mia decisione è presa.»
Esercizi di magia racconta l’avventura di Ernesto, un bambino povero e solo, dai capelli color carota, che viene iniziato alla magia e diviene il gran mago Carota, personaggio chiave di un’importante profezia nella quale un cavaliere nero seminerà morte e distruzione. Un piccolo fantasy scritto con leggerezza, ironia, a tratti apertamente comico; un lavoro destinato certamente agli amanti del genere, ma che, per la sua atipicità, rimane godibile anche a chi non ama particolarmente il fantasy. Insomma, un racconto divertente e fiabesco per una fascia di lettori che va dalla tenera adolescenza fino alla veneranda terza età; o, se preferite, dalla veneranda adolescenza fino alla tenera terza età.
Enrico Falconcini

Nato a Livorno il 3 aprile del 1953, non essendo di famiglia agiata, in mancanza di lauree prestigiose e a buon prezzo, si è laureato in modo tediosamente convenzionale in scienze biologiche all’Università di Pisa.
Questo sfortunato inizio gli ha precluso una brillante carriera politica e ora, per guadagnarsi la pagnotta, insegna, ma sarebbe meglio dire prova a insegnare, presso il liceo scientifico F. Enriques di Livorno.
Illudendosi di saperlo fare, l’autore ha sempre amato scrivere e raccontare in particolar modo le cose della scienza. Tuttavia, fino a oggi l’ha fatto quasi esclusivamente per i suoi malcapitati studenti; unica eccezione, diversi anni or sono, una modesta esperienza nel campo della divulgazione scientifica, con pochi articoli pubblicati da un quotidiano e ignorati dalla maggior parte dei lettori.
Cause sconosciute, alcune forse legate a un crudele decadimento senile, lo hanno spinto ad un primo passo editoriale e nel 2012 ha pubblicato il suo primo libro Margherita e il corvo (Edizioni DrawUp), nel quale una parte narrativa affianca e sostiene l’intento divulgativo.
Al di fuori della divulgazione, ha scritto: alcune liriche, pubblicate nelle raccolte Le orme dell’anima (Edizioni Montag 2013) e Nessun dannato orologio (Edizioni Sensoinverso 2015); un giallo atipico (Nebbie padane – Edizioni Akea 2013) e uno di ambientazione livornese (I delitti della tabaccaia – Edizioni Nep 2015); il fantasy Esercizi di magia (Edizioni DrawUp 2015) e il suo sequel Mago Carota e la rosa del desiderio (Edizioni DrawUp 2017).
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